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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Saturday, April 01, 2006

Humala non è il Perù che vuole cambiare

Manca ormai poco più di una settimana dal voto in Perú e Ollanta Humala continua ad essere in testa ai sondaggi. Stabile sul 31%, l’ex militare vede allontanarsi Lourdes Flores (al 27%), mentre Alan García si attesta sul 20%.
Alcuni giorni fa avvertivamo su Peacereporter (
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idart=5005) che l’errore più grande che possano commettere i peruviani è credere che Humala possa essere un altro Chávez o un altro Morales. Esistono, infatti, due tipi di indigenismo. Quello radicale, promulgato dagli Humala, è l’indigenismo che non vorremmo vedere, perchè vuole ripetere la stessa storia di abusi e di esclusione, però al rovescio. L’idea dell’etnocacerismo e di alcuni settori indigeni boliviani è quella di creare delle nazioni ad uso e consumo delle genti originarie, seguendo le teorie più estreme di pensatori come Fausto Reinaga, che dettarono il risveglio indigeno. Il pensiero di Reinaga, però, non ha niente a che vedere con quanto gli Humala predicano. Disprezzo per le minoranze, odio verso i vicini, culto delle armi, ricorso alla violenza, il clan Humala negli ultimi giorni ha rivelato di che pasta è fatto. Dalla mamma (“se fossi io presidente, fucilerei tutti i finocchi”), al fratello Antauro (“ci prenderemo il Cile”), al padre Isaac (“fonderemo una società di soli indigeni”) è stato un campionario di chi più ne ha, più ne metta (nella foto, i due fratelli in uniforme). Eppure, la base popolare gli crede. Gli crede come ha creduto a Fujimori, come ha dato il voto a Toledo per poi rimangiarsi quanto fatto. Il Perù sembra incapace di trovare una via originale e capace che gli permetta di avviarsi verso un cambiamento del quale ha un disperato bisogno.
È lecito, quindi, preoccuparsi di Humala: da chi ha torturato, sequestrato ed ucciso non ci si può aspettare nulla di buono.
Su Humala un recente approfondimento di Stella Spinelli, sempre su Peacereporter:
http://www.peacereporter.net/dettaglio_articolo.php?idc=0&idart=5090
Su Fausto Reinaga esiste invece una bella pagina:
http://www.faustoreinaga.org.bo/

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