Ecuador in rivolta
Le marce contro i trattati di libero commercio con gli Usa si moltiplicano in tutta l’America Latina. Dopo gli scontri dei giorni scorsi a San Salvador, in Ecuador è in atto una vera e propria rivolta che mantiene quasi isolata la capitale Quito e le maggiori città. Le strade principali sono bloccate da centinaia di manifestanti, in maggioranza indigeni. Lontano dall’andare a negoziati, il governo di Palacio ha identificato una decina di ONG come le responsabili dei disordini, dettando prigione preventiva per tre cittadini spagnoli di origine basca. Alimenti e benzina mancano intanto in quasi tutte le parti del Paese; pane, carne ed altri generi di prima necessità si vendono a prezzi esorbitanti. Come già nei giorni scorsi per lo sciopero dei lavoratori del settore degli idrocarburi, il governo ha decretato lo stato di emergenza in diverse province.
L’organizzazione della protesta è a carico del Conaie, il comitato che raccoglie i popoli indigeni dell’Ecuador.
http://conaie.org/?q
L’organizzazione della protesta è a carico del Conaie, il comitato che raccoglie i popoli indigeni dell’Ecuador.
http://conaie.org/?q
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