Il futuro dell'acqua
A Città del Messico si sta discutendo sul futuro dell’acqua. Come ogni risorsa, anche l’acqua è ormai caduta nel giogo del consumo e della logica imprenditoriale. La scommessa delle multinazionali del settore è quella di privatizzare il servizio, iniziando proprio dalle zone più a rischio. Lontani dall’avere un’etica che ne regoli il comportamento, queste aziende decideranno insomma chi potrà avere accesso all’acqua e chi no (la Nestlé possiede già oggi più di 260 marche di acqua in tutto il mondo).
Alcuni dati che è bene ricordare:
ogni otto secondi muore un bambino nel mondo per mancanza di agua potabile;
in Europa il consumo medio giornaliero di una persona è di 300 litri di acqua;
a Lima, capitale del Perù, nei pueblos nuevos ci si lava con un litro di acqua raccolta in una bottiglia plastica;
sono 1400 milioni le persone che non hanno accesso all’acqua potabile;
l’80% delle malattie sorgono per mancanza di acqua;
un litro di acqua Perrier in Europa costa più di mille litri d’acqua del rubinetto;
L’acqua è un affare. Lo sanno bene le multinazionali del settore che insistono nel fare dell’acqua un bene per il quale nel futuro bisognerà sempre pagare. Questo significa che le multinazionali stanno lavorando per il controllo di tutte le falde e sorgenti acquifere (in archivio del nostro blog, 14 novembre 2005: “Il controllo delle acque”).
Qui il sito del forum mondiale sull’acqua in corso a Città del Messico.
http://www.worldwaterforum4.org.mx/home/home.asp?lan=spa
Maude Barlow, invece, ha scritto un interessante libro, intitolato “Blue Gold” sugli affari delle multinazionali dell’acqua. Qui un’intervista con l’autrice (è in inglese):
http://www.motherjones.com/news/qa/2005/01/maude_barlow.html
Nel catalogo Frilli: “Qualcuno vuole darcela a bere”, di Giuseppe Altamore:
http://www.frillieditori.com/books/recequalcunobere.htm
Alcuni dati che è bene ricordare:
ogni otto secondi muore un bambino nel mondo per mancanza di agua potabile;
in Europa il consumo medio giornaliero di una persona è di 300 litri di acqua;
a Lima, capitale del Perù, nei pueblos nuevos ci si lava con un litro di acqua raccolta in una bottiglia plastica;
sono 1400 milioni le persone che non hanno accesso all’acqua potabile;
l’80% delle malattie sorgono per mancanza di acqua;
un litro di acqua Perrier in Europa costa più di mille litri d’acqua del rubinetto;
L’acqua è un affare. Lo sanno bene le multinazionali del settore che insistono nel fare dell’acqua un bene per il quale nel futuro bisognerà sempre pagare. Questo significa che le multinazionali stanno lavorando per il controllo di tutte le falde e sorgenti acquifere (in archivio del nostro blog, 14 novembre 2005: “Il controllo delle acque”).
Qui il sito del forum mondiale sull’acqua in corso a Città del Messico.
http://www.worldwaterforum4.org.mx/home/home.asp?lan=spa
Maude Barlow, invece, ha scritto un interessante libro, intitolato “Blue Gold” sugli affari delle multinazionali dell’acqua. Qui un’intervista con l’autrice (è in inglese):
http://www.motherjones.com/news/qa/2005/01/maude_barlow.html
Nel catalogo Frilli: “Qualcuno vuole darcela a bere”, di Giuseppe Altamore:
http://www.frillieditori.com/books/recequalcunobere.htm
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