Come fregarono Faccia d'ananas
Sedici anni fa, a mezzanotte, prendeva il via l’operazione Giusta Causa: l’invasione di Panama. L’ex alleato, agente Cia, creato ed addestrato dagli istruttori statunitensi, Manuel Noriega, era diventato troppo pericoloso. “Faccia d’ananas”, così utile negli anni anteriori, era ora divenuto improvvisamente impopolare. Catturare Noriega costò la vita di tremila panamensi, durante giorni di combattimento per le strade del quartiere del Chorrillo, non solo fedelissimi del generale, ma tanta gente innocente ed altra che, semplicemente, pensava di difendere il proprio paese da un’invasione straniera. Di fatto, l’invasione fu un atto unilaterale, senza alcuna dichiarazione di guerra (Bush padre faceva le prove dell’attacco preventivo) e servì agli Usa per provare la nuova tecnologia militare, in particolare la capacità di combattimento dello Stealth, il caccia bombardiere fantasma.
La scusa per l’aggressione (il legame di Noriega con il narcotraffico) si rivelò, come le armi nucleari in Iraq, una panzana. Due anni dopo l’invasione, il volume di droga che passava per Panama era raddoppiato. La verità è che gli Usa, nella zona del Canale, avevano bisogno di un alleato fedele e non di un infido casinista. L’etica e la moralità dei politici panamensi seguiti a Noriega ha lasciato molto a desiderare: gli ex presidenti Balladares e la signora Moscoso hanno rubato a piene mani, ma non per questo sono stati presi a cannonate. Attenzione però a rigurgiti a sinistra (l’attuale presidente è figlio di Omar Torrijos, generale populista degli anni Settanta, fatto “accidentalmente” saltare in aria sul suo elicottero): il Canale è sì sotto giurisdizione panamense, ma qui tutti conoscono perfettamente la clausula che il trattato autorizza gli Usa ad intervenire per assicurare il libero traffico marittimo. Quando e come credino lecito.
Per la cronaca: Noriega oggi ha 67 anni ed è in carcere, naturalmente. Tra due anni il suo caso potrebbe essere riaperto, come risulta dalla fedina federale che trovate qui:
http://www.bop.gov/iloc2
nel servizio Inmate Finder.
La scusa per l’aggressione (il legame di Noriega con il narcotraffico) si rivelò, come le armi nucleari in Iraq, una panzana. Due anni dopo l’invasione, il volume di droga che passava per Panama era raddoppiato. La verità è che gli Usa, nella zona del Canale, avevano bisogno di un alleato fedele e non di un infido casinista. L’etica e la moralità dei politici panamensi seguiti a Noriega ha lasciato molto a desiderare: gli ex presidenti Balladares e la signora Moscoso hanno rubato a piene mani, ma non per questo sono stati presi a cannonate. Attenzione però a rigurgiti a sinistra (l’attuale presidente è figlio di Omar Torrijos, generale populista degli anni Settanta, fatto “accidentalmente” saltare in aria sul suo elicottero): il Canale è sì sotto giurisdizione panamense, ma qui tutti conoscono perfettamente la clausula che il trattato autorizza gli Usa ad intervenire per assicurare il libero traffico marittimo. Quando e come credino lecito.
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3 Comments:
imparato molto
La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu
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