Petrolio e povertà
L’ondata di aumenti nel settore petrolifero sta passando una fattura molto cara a tutti i paesi dell’area latinoamericana. Il gioco al rialzo ha portato ad un aumento indiscriminato di tutti i generi di prima necessità. Di conseguenza, la gente è scesa in piazza, dall´Argentina al Messico i disturbi sono all´ordine del giorno. Ne leggo quasi niente in Italia, ma la situazione in America Latina si aggrava di giorno in giorno. Ieri erano i camionisti colombiani, ma le proteste di piazza ci sono state un poco dappertutto. Si era cominciato ad Haití, dove la situazione è più grave, ma poi i cortei, spesso spontanei, si sono estesi a Santo Domingo, a quasi tutto il Centroamerica, all´Argentina. Si sono viste barricate in Nicaragua, scontri di piazza a Tegucigalpa, cortei sul fiume Uruguay e tutto fa pensare di essere solo all´inizio di una lunga stagione di protesta.
L´Europa, e non a torto, guarda preoccupata gli aumenti che causano problemi in casa, ma il resto del mondo non sta meglio. Anzi, con il petrolio che arriva a 140 dollari il barile, i dottoroni si sono azzardati a fare dei calcoli e a indicare che la crisi porterà altre quindici milioni di persone nel baratro della povertà.
Da queste parti, l´unico a non dimostrare preoccupazioni di sorta è il Venezuela. I venezuelani, privilegiati e irresponsabili, pagano un pieno di benzina poco più di tre dollari, alla faccia del resto dei ¨fratelli¨ latinoamericani. Chávez, è noto, è fautore dell´aumento del prezzo del petrolio, che usa come arma politica. Petrocaribe sta offrendo il combustibile ai governi amici con uno sconto del 20%: inoltre, metà si paga subito, ma l´altra metà come un mutuo, a 25 anni.
Peccato, però, che non se ne veda il risultato. In Nicaragua, paese che ha ricevuto lo sconto, la benzina e il diesel costano come e più che nelle restanti nazioni centroamericane. Daniel Ortega, ricusato dall´opposizione e dagli organismi internazionali, si rifiuta di dire come ha usato i soldi risparmiati. Vedremo se al Guatemala di Colom, che ha dichiarato di voler aderire all´iniziativa, andrà meglio.
Una cosa è certa, però: sul petrolio, rimane dimostrato, non c´è discorso idealista che tenga.
L´Europa, e non a torto, guarda preoccupata gli aumenti che causano problemi in casa, ma il resto del mondo non sta meglio. Anzi, con il petrolio che arriva a 140 dollari il barile, i dottoroni si sono azzardati a fare dei calcoli e a indicare che la crisi porterà altre quindici milioni di persone nel baratro della povertà.
Da queste parti, l´unico a non dimostrare preoccupazioni di sorta è il Venezuela. I venezuelani, privilegiati e irresponsabili, pagano un pieno di benzina poco più di tre dollari, alla faccia del resto dei ¨fratelli¨ latinoamericani. Chávez, è noto, è fautore dell´aumento del prezzo del petrolio, che usa come arma politica. Petrocaribe sta offrendo il combustibile ai governi amici con uno sconto del 20%: inoltre, metà si paga subito, ma l´altra metà come un mutuo, a 25 anni.
Peccato, però, che non se ne veda il risultato. In Nicaragua, paese che ha ricevuto lo sconto, la benzina e il diesel costano come e più che nelle restanti nazioni centroamericane. Daniel Ortega, ricusato dall´opposizione e dagli organismi internazionali, si rifiuta di dire come ha usato i soldi risparmiati. Vedremo se al Guatemala di Colom, che ha dichiarato di voler aderire all´iniziativa, andrà meglio.
Una cosa è certa, però: sul petrolio, rimane dimostrato, non c´è discorso idealista che tenga.
Labels: America Latina
7 Comments:
bel blog!
Complimenti!
Es propio cierto, que con el petroleo no hay nada que tenga. solo queda volver a la vieja bicicleta y comenzar a cambiar las costumbres de usar el coche, como por muchos años se hacìa en Costa Rica, sin embargo a pesar que este alto costo, la gente sigue usando el coche y aun si siente l'inflaciòn su egocentrismo, vanidad e ignorancia, hace que sigan usando el coche, como asistiendo al estadio con cerveza de acompañante.
el problema mayor lo sienten los pequeños agricultores o cooperativas, que son afixiadas.
Ademàs en Costa Rica donde tantos usan el jeep a causa del mal estado de las carreteras, serà un verdadero problema, o al menos que no comenzemos a pensar con una optica màs espiritual y como decìa el gran mathama Gandhi, que un ser es libre cuando logra ser feliz solo con las 7 cosas. Hoy todos somos màs pobres y solo unos pocos son mucho mas archibillonarios, hasta que la gente no se despierte de ser consumista a todo coste y comienze a tener consumos màs sostenibles y eco-eticos, seràn la gallina de los huevos de oro, para los petroleros y asì poder seguir financiando las vacaciones de lujo de Negroponte en C.A.
Es una triste realidad. Solo espero que Cahvèz pueda seguir en su lucha por defender el petroleo de y para los venezolanos, aun si lo veo dificil.
Esperemos si Obama logra llegar a la Casa Blanca y tenga una vida para hacer los cambios que muchos americanos hoy quieren, pues saben muy bien que tienen muchos ojos encima, y no todos son de admiraciòn...
Gracias por la seria e etica informaciòn.
Si, probabilmente lo e
Perche non:)
Perche non:)
molto intiresno, grazie
imparato molto
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