La strage della Pandilla 18
La pandilla 18 è un nome che fa venire la pelle d’oca in tutta l’America Centrale. Specializzata nelle estorsioni, assieme alla Mara Salvatrucha è una delle due bande che mantengono il Salvador nella morsa del terrore quotidiano di sequestri, taglieggiamenti ed omicidi. La pandilla 18, in particolare, si è trasformata rapidamente in un’organizzazione di stile mafioso che riceve il pizzo da una quantità di negozi della capitale salvadoregna. Ogni giorno i commercianti (dai baristi ai tassisti, dai ristoranti ai supermercati) devono versare agli emissari della 18 un minimo di due dollari, in segno di vassallaggio e protezione.
Il paese è allo stremo: El Salvador è uno dei posti più pericolosi dell’America Latina e la politica del presidente Saca è quella della repressione ad ogni costo. Le carceri si sono riempite di pandilleros che continuano la loro attività all’interno dei centri penali, trasformati anche questi in luoghi di potere illegale. Le bande, infatti si disputano il controllo dei punti nevralgici delle prigioni, venendo spesso alle estreme conseguenze. Sinora le autorità erano riuscite ad evitare le rivolte che, come nel vicino Honduras, avevano procurato, almeno in due occasioni, centinaia di morti.
Venerdì, però, la situazione è precipitata e il sequestro di una guardia penitenziaria si è trasformato in un massacro. I dati ufficiali parlano di venti morti, tutti pandilleros della 18. Ora si aspettano le ritorsioni: la guerra è iniziata, insomma.
Un progetto di recupero dei pandilleros:
http://www.changemakers.net/journal/300506/displayethics.cfm?ID=17
Il paese è allo stremo: El Salvador è uno dei posti più pericolosi dell’America Latina e la politica del presidente Saca è quella della repressione ad ogni costo. Le carceri si sono riempite di pandilleros che continuano la loro attività all’interno dei centri penali, trasformati anche questi in luoghi di potere illegale. Le bande, infatti si disputano il controllo dei punti nevralgici delle prigioni, venendo spesso alle estreme conseguenze. Sinora le autorità erano riuscite ad evitare le rivolte che, come nel vicino Honduras, avevano procurato, almeno in due occasioni, centinaia di morti.
Venerdì, però, la situazione è precipitata e il sequestro di una guardia penitenziaria si è trasformato in un massacro. I dati ufficiali parlano di venti morti, tutti pandilleros della 18. Ora si aspettano le ritorsioni: la guerra è iniziata, insomma.
Un progetto di recupero dei pandilleros:
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Labels: Centroamerica
1 Comments:
ninest123 12.08
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