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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Saturday, July 29, 2006

Evo, la Chiesa e l'educazione

Evo Morales e la Chiesa cattolica. Era chiaro che prima o poi la polemica dovesse scoppiare. Il presidente boliviano vuole infatti portare le sue riforme anche nell’educazione, campo che ha nei collegi cattolici una delle roccaforti del potere tradizionale. Nei giorni scorsi il ministro dell’Educazione, Félix Patzi aveva fatto sapere che la prossima riforma avrebbe allontanato la religione delle aule, scatenando un coro di proteste nella cattolicissima Bolivia.
Pur ribadendo il carattere laico dello Stato, Morales ha tentato una riconciliazione, invitando al dialogo, ma intanto la polemica si è ampliata e non a caso, visto che tra un paio di settimane dovrà insediarsi l’Assemblea costituente. La gerarchia della Chiesa cattolica teme che, oltre a scomparire dalle classi, sarà cancellata anche dalla nuova Costituzione che farà della Bolivia un paese aperto a tutte le fedi religiose.
Il cardinale Julio Terrazas, presidente della Conferenza episcopale boliviana, è stato enfatico, chiamando i cattolici a non accettare passivamente la futura riforma.
“Le grandi guerre cominciano con le piccole elucubrazioni che si fanno nei villaggi, nelle famiglie, nei quartieri” ha tuonato il cardinale, ricordandosi di venire da uno dei centri più conservatori in fatto di materia religiosa.
Morales non è stato nemmeno lui con le mani in mano: “Le alte gerarchie della Chiesa si comportano come ai tempi dell’Inquisizione” ha dichiarato alla stampa, chiamando al diritto dello Stato di difendere la libertà di religione.

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