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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Thursday, June 15, 2006

Predica bene, razzola male

Il presidente della Costa Rica, Óscar Árias, è in questi giorni in Italia. Giugno, in fondo, è sempre una buona epoca per visitare il Bel Paese, il tempo è bello e le città d’arte offrono immagini suggestive. Per non parlare poi dei Mondiali di Calcio di Germania (venerdì scorso era in tribuna a Berlino).
Tra una passeggiata e l’altra Árias ha trovato il tempo di rilasciare alcune dichiarazioni e di bacchettare l’occidente opulento. Il nostro, sostenitore dei trattati di libero commercio parla però dell’ipocrisia delle nazioni ricche.
“I paesi ricchi proteggono i loro agricoltori con generosi sussidi” denuncia.
E va giù di brutto, quando dichiara che i contadini dei paesi poveri sono in pratica prigionieri dei gruppi di potere delle nazioni industrializzate.
Parole sante. Ma a che sta giocando, Árias?
La Costa Rica, il paese di cui è presidente, sta per ratificare il Cafta con gli Stati Uniti, un trattato che lascerà praticamente in mutande gli agricoltori costaricensi. Il futuro dell’agricoltura è nero in Costa Rica come negli altri paesi centroamericani. Generi di prima necessità come la patata, i fagioli o il riso entreranno liberamente dagli Usa attraverso il canale privilegiato previsto dal trattato. I coltivatori di questi generi tradizionali si vedranno quindi scalzati da un prodotto che, proprio per i famosi sussidi, giungerà nei supermercati ad un prezzo inferiore di quello locale. L’unica via di uscita per gli agricoltori sarà quella di cambiare la produzione, cercando degli spazi di nicchia. Ma per fare questo c’è bisogno di investimenti e quando parliamo di investimenti parliamo di molti soldi, viste le severe procedure di controllo che il Cafta prevede. È facile prevedere che in una manciata di anni sparirà la figura tipica dell’agricoltore, che sarà costretto a vendere la sua terra e lasciarla a chi sì ha accesso ai finanziamenti, le grandi compagnie.
Chi ci guadagna in tutto questo? Quelli che hanno i soldi, come la famiglia Árias che possiede grandi quantità di terra in Costa Rica oltre che la più grande finanziaria del Paese. El negocio es redondo, come si direbbe.
Árias è un incantatore con le parole. Può dire quello che vuole e passare per un grande statista.
D’altronde chi, in Europa, si preoccupa di corroborare cosa in realtà stia succedendo in America Centrale?
http://www.stopcafta.org/

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