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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Sunday, June 18, 2006

Alan García, l'incantatore

Alan García ha un pregio inconfutabile: la dialettica. La sua facilità nel discorso e le doti di misurato istrione hanno di nuovo stregato i peruviani, al punto da fare dimenticare loro il disastroso primo governo del rappresentante aprista. Allora, il Perù cadde nell’offensiva di Sendero Luminoso e in un’inflazione da record (2776% nel 1989). La ricetta economica dettata da García e dal suo gabinetto vuotò le casse dello Stato e la capacità di investimento dei peruviani. Le bombe scoppiavano nel pieno centro di Lima e la gente doveva fare la coda per comperare i generi di prima necessità. Luce ed acqua venivano tagliati più volte nel corso della giornata. I diritti umani, che oggi tanto sventola come bandiera per il suo prossimo governo, erano normalmente calpestati. L’esercito, nel suo affanno di reprimere Sendero e l’MRTA, dava libero sfogo alla sua naturale missione, quella di uccidere e reprimere.
García, alla fine, dovette scappare per vari anni all’estero (Colombia e Francia) per evitare una condanna (corruzione, tanto per cambiare), ma ora è di nuovo presidente. Bontà della politica peruviana e del tutto è possibile, ma soprattutto delle capacità di Alan, il manipolatore. Con le sue parole incanta e con le sue parole è riuscito a fare dimenticare quei cinque anni disgraziati che aprirono le porte alla dittatura fujimorista.
D’altronde, la loquacità è sempre piaciuta ai popoli latinoamericani. Retaggio della colonia spagnola? Forse. Fidel e Hugo Chávez parlano tanto, tantissimo e la parola, invece di annoiare, diventa spettacolo. Lo stesso vale per García. Ascoltarlo è pericoloso perchè, una volta accesa la macchina, è difficile fermarla. Sedotti e ammaliati, i peruviani ci sono cascati di nuovo.
Intanto Alan in vista dell’incarico (ufficialmente si insedierà il prossimo 28 luglio) sta viaggiando e cercando alleati per un Perù che si propone ora al fianco della Colombia come migliore alleato degli Usa nella regione. Parla tanto, come suo solito, ed è sicuro che qualche buon amico lo troverà cammin facendo. Come venti anni fa, propone le solite soluzioni che allora portarono il Perù sull’orlo del baratro. Per i peruviani il feeling con l’incantatore è appena cominciato.

1 Comments:

Anonymous Anonymous said...

imparato molto

7:52 AM  

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