Sul Messico, El Salvador ed Ecuador
Tre giorni senza poter pubblicare per colpa degli stupidi untori di sempre. Ricominciamo rimandandovi ad un paio di approfondimenti cartacei sul Messico, su quanto già abbiamo scritto in questa sede: su Narcomafie di febbraio c’è l’analisi sul muro alla frontiera tra Usa e la parte sud del continente americano (http://www.narcomafie.it/articoli_2006/art4_2_2006.htm). Su Diario di questa settimana, invece, la incredibile conclusione del Procuratore Generale del Messico, secondo il quale a Ciudad Juárez le uccisioni delle ragazze sarebbero normale amministrazione. Sempre sullo stesso numero di Diario, la collega Gabriella Saba parla di Medellín (www.diario.it).
Intanto dalle nostre parti l’entusiasmo per il Cafta dimostrato dal presidente salvadoregno Saca non è ricambiato dai suoi connazionali. Oggi la polizia ha sparato a San Salvador (con proiettili di gomma, per fortuna hanno avuto un poco di considerazione) sulla folla che manifestava contro il trattato. Giornali e televisioni hanno praticamente taciuto l’accaduto, brutto segno.
In Ecuador, invece, Lucio Gutiérrez, l’ex presidente, è stato liberato dopo 140 giorni di prigione. Il tribunale ha ritenuto prive di fondamento le accuse contro di lui. Ad ottobre ci saranno le elezioni e l’ex colonnello ci riproverà.
Intanto dalle nostre parti l’entusiasmo per il Cafta dimostrato dal presidente salvadoregno Saca non è ricambiato dai suoi connazionali. Oggi la polizia ha sparato a San Salvador (con proiettili di gomma, per fortuna hanno avuto un poco di considerazione) sulla folla che manifestava contro il trattato. Giornali e televisioni hanno praticamente taciuto l’accaduto, brutto segno.
In Ecuador, invece, Lucio Gutiérrez, l’ex presidente, è stato liberato dopo 140 giorni di prigione. Il tribunale ha ritenuto prive di fondamento le accuse contro di lui. Ad ottobre ci saranno le elezioni e l’ex colonnello ci riproverà.
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