L'America Latina che vuole cambiare

Più sensatamente, bisogna dare fiducia agli esperimenti. Morales in Bolivia è alla vigilia di importanti decisioni che, probabilmente, eviteranno al suo Paese di cadere nel disordine. La formazione di un’Assemblea costituente ed una riforma sulle autonomie regionali saranno i temi su cui i boliviani saranno chiamati alle urne nel referendum del prossimo 2 luglio. Sono decisioni che tutti i settori della Bolivia chiedevano da tempo, ma che nessun presidente era riuscito o aveva voluto affrontare. Questo è già un punto a favore di Morales.
I cambiamenti spaventano Washington, che sta ormai usando toni da baruffa di cortile non solo con il Venezuela, ma anche con la Bolivia, il Nicaragua e con tutti quelli che si presentino come una minaccia per i loro affari. Inaspettatamente, però, i mercati hanno reagito bene. Le grandi imprese, quelle che apportano il capitale in America Latina, non sembrano allarmate. Di fatto, il clima per gli affari è ritenuto ottimale e per questo quello degli Usa appare solo come uno dei tanti isterismi dell’amministrazione Bush. Diamo fiducia alle nuove politiche. Il cammino per un’America Latina diversa deve passare per la responsabilità ed il rispetto e solo questi governi sembra abbiano la capacità per dimostrarlo.
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