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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Tuesday, January 24, 2006

Il razzismo al contrario

Mario Vargas Llosa ha pubblicato questo fine settimana un controverso articolo su La Nación, un quotidiano conservatore dell’Argentina, dall’esauriente titolo: “ Si affaccia un nuovo razzismo: indigeni contro bianchi”. Come scrivevo qualche giorno fa, Vargas Llosa da tempo invece di dedicarsi alla letteratura interviene sempre più spesso con articoli di fondo sugli avvenimenti dell’America Latina. I suoi corsivi sono esemplari ed educativi, perchè incarnano la posizione del conservatorismo e della destra spiazzata dall’improvvisa crescita dei movimenti popolari ed indigeni. Insomma, vanno letti per quanto spocchiosi ci appaiano. L’articolo è lungo e non ho il tempo di tradurlo, però vi posso assicurare che è ricco di espressioni nel castigliano d’America che dimostra quanto il nostro disprezzi la gente non bianca.
Vargas Llosa rispolvera per l’occasione uno dei temi cari al suo mondo e che data il tempo della Conquista: quello della civiltà portata dai bianchi su un mondo di barbari, gli indigeni. Se sono gli indigeni a governare, allora la civiltà sarà oscurata dalla barbarie. Un poco simile alla posizione della nostra Fallaci tra mondo occidentale e mondo musulmano.
Continuando, Vargas Llosa attacca la sinistra europea e la taccia di “insulsa” per applaudire l’indigenismo di Chávez e di Morales, culla invece di un razzismo latente contro chi di pelle bianca. Personalmente, pur non avendo una grande stima dell’attuale sinistra europea, penso che sia abbastanza matura per comprendere quali siano le scelte demagogiche di Chávez e di rifiutarle. Di Morales non possiamo ancora dire niente, ma diamogli tempo. Vargas Llosa, invece, già lo stigmatizza in questa maniera: “Evo è il tipico creolo latinoamericano, furbo come uno scoiattolo, arrampicatore e noioso, con una vasta esperienza di manipolatore”.
In sostanza, quello che rode allo scrittore è che stavolta, capovolgendo la storia, è stato l’indio a fregare il bianco.
http://buscador.lanacion.com.ar/Nota.asp?nota_id=773706&high=vargas
Eduardo Galeano, che è un tipo più profondo, risponde così a Vargas Llosa:
http://news.bbc.co.uk/hi/spanish/latin_america/newsid_4637000/4637654.stm

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