A proposito di impunità
Ricorrono oggi i sedici anni dall’assassinio nel Salvador di sei padri gesuiti (Ignacio Ellacuría, Ignacio Marín Baró, Segundo Montes, Amando López, Joaquín López y López, Ramón Moreno) e di Julia e Celina Ramos, madre e figlia impegnate nei lavori della casa dei religiosi. Il crimine, sebbene progettato e messo in atto da elementi dell’ancora oggi partito di governo Arena, è rimasto impunito. In quei giorni (era il 1989) era in corso l’offensiva dell’FMLN e l’esercito, come rappresaglia, decise di rapire ed uccidere Ellacuría, il rettore spagnolo dell’Università gesuita, ed i suoi collaboratori perchè accusati di fomentare la Teologia della Liberazione ed essere quindi dei fiancheggiatori della guerriglia.
Ellacuría, in realtà, fu eliminato per credere nel dialogo tra le due parti, processo che il settore più conservatore e repressivo della società salvadoregna non voleva. Mentre gli autori materiali della mattanza sono stati arrestati già nel 1990, gli autori intellettuali (generali e politici) godono della più completa libertà. La successione di quei fatti viene ripercorsa in questo documento:
http://www.uca.edu.sv/publica/eca/588com2.html
Ellacuría, in realtà, fu eliminato per credere nel dialogo tra le due parti, processo che il settore più conservatore e repressivo della società salvadoregna non voleva. Mentre gli autori materiali della mattanza sono stati arrestati già nel 1990, gli autori intellettuali (generali e politici) godono della più completa libertà. La successione di quei fatti viene ripercorsa in questo documento:
http://www.uca.edu.sv/publica/eca/588com2.html
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