Il controllo delle acque
Da quattro mesi 400 marines sono stanziati nella regione del Chaco, in Paraguay. Non era mai accaduto che un paese del Cono Sur aprisse in maniera così sfacciata alle truppe di Washington il proprio territorio e per tanto tempo (si fermeranno un anno e mezzo). Le ragioni di questa presenza sono state discusse in varie sedi. Il governo paraguayano adduce manovre congiunte. Ciò nonostante ai marines è stata concessa completa immunità e il segretario Rumsfeld è stato ad Asunción ad agosto, annunciando tra l’altro l’apertura di un ufficio Fbi nel Paese. Perchè tanto interesse nel Paraguay? La risposta si chiama Acuífero Guaraní, il secondo bacino di acqua dolce più grande del mondo. Washington si sta adoperando perchè venga dichiarato Patrimonio dell’umanità, situazione che lo escluderebbe al controllo diretto del Paraguay. Primo passo verso la privatizzazione? Di sicuro nei prossimi anni gli scenari dei conflitti varieranno e dal petrolio è molto possibile che si passi alle acque. La riserva ricopre un territorio vastissimo: 1.195.700 chilometri quadrati (come la penisola Iberica e la Francia insieme), da qui l’interesse per il suo controllo.
Un reportage interessante su questo tema lo trovate qui:
http://www.rel-uita.org/agricultura/ambiente/agua/acuifero_guarani.htm
Un reportage interessante su questo tema lo trovate qui:
http://www.rel-uita.org/agricultura/ambiente/agua/acuifero_guarani.htm
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