La fortuna di Fidel
Non c’è maniera di calmare Fidel Castro sulla questione aperta da Forbes. La rivista ha infatti posto il leader cubano –per il decimo anno consecutivo- tra i dieci governanti più ricchi del mondo (esattamente al settimo posto), prima della regina Elisabetta e subito sotto il principe Alberto di Monaco. Secondo Forbes, la fortuna personale di Castro ammonta a 900 milioni di dollari, una notizia che è poi stata ripresa in prima pagina dai quotidiani di tutto il mondo. Fidel però questa volta non ci sta e vuole le prove. Forbes nicchia e non risponde.
Forse perchè ha poco o nulla da dire. In effetti, nei profili che la rivista pubblica (http://www.forbes.com/2006/05/04/rich-kings-dictators_cz_lk_0504royals.html) mentre sugli altri nove candidati ci sono lunghissime spiegazioni sui proventi ed investimenti, la scheda di Castro risulta stranamente risicata. “Stimiamo la fortuna in base al suo potere economico sulle compagnie statali” scrive, citando poi come fonti, ex ufficiali cubani esiliati (per cui inattendibili).
Secondo i difensori della rivista, la stima è fatta in base alla logica del sistema comunista, per cui il Líder máximo della rivoluzione ha disposizione assoluta su tutti i beni dello Stato. Che poi non ci sia nulla a suo nome è un’altra cosa.
Il ragionamento è un poco schizofrenico, ma per gli ambienti conservatori calza.
Castro si scalda, quindi, e a ragione e a Forbes non rimane che tacere perchè, proprio come dice Fidel: “non troveranno mai nemmeno un centesimo a mio nome”.
Di nuovo, agli amici americani non gliene riesce una con Fidel.
L’editoriale di Juventud Rebelde, intitolato “La vera fortuna è di Cuba”:
http://www.jrebelde.cubaweb.cu/2006/abril_junio/mayo-24/fidel7.html
Forse perchè ha poco o nulla da dire. In effetti, nei profili che la rivista pubblica (http://www.forbes.com/2006/05/04/rich-kings-dictators_cz_lk_0504royals.html) mentre sugli altri nove candidati ci sono lunghissime spiegazioni sui proventi ed investimenti, la scheda di Castro risulta stranamente risicata. “Stimiamo la fortuna in base al suo potere economico sulle compagnie statali” scrive, citando poi come fonti, ex ufficiali cubani esiliati (per cui inattendibili).
Secondo i difensori della rivista, la stima è fatta in base alla logica del sistema comunista, per cui il Líder máximo della rivoluzione ha disposizione assoluta su tutti i beni dello Stato. Che poi non ci sia nulla a suo nome è un’altra cosa.
Il ragionamento è un poco schizofrenico, ma per gli ambienti conservatori calza.
Castro si scalda, quindi, e a ragione e a Forbes non rimane che tacere perchè, proprio come dice Fidel: “non troveranno mai nemmeno un centesimo a mio nome”.
Di nuovo, agli amici americani non gliene riesce una con Fidel.
L’editoriale di Juventud Rebelde, intitolato “La vera fortuna è di Cuba”:
http://www.jrebelde.cubaweb.cu/2006/abril_junio/mayo-24/fidel7.html
0 Comments:
Post a Comment
<< Home