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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Saturday, January 07, 2006

La storia si ripete

Ancora una volta le carceri dell’Honduras si sono trasformate in un campo di battaglia. Tredici morti, risultato di una sparatoria tra bande rivali, si sono registrati ieri in un centro di detenzione nei pressi della capitale Tegucigalpa. È la terza tragedia di questo tipo in meno di tre anni. Nell’aprile 2003 vi furono 70 morti nella prigione di La Ceiba; nel maggio 2004 i morti furono 107 nel carcere di San Pedro Sula. Le ragioni sono tante: sovraffollamento, mancanza di programmi di recupero, condizioni disumane, ammutinamenti, omicidi, corruzione. Più di tutto, però, conta il fatto che le carceri si sono trasformate in microcosmi dove si ripetono le condizioni delle periferie urbane, dove le bande dei giovani emarginati si affrontano in sanguinose lotte di potere.
Il governo dell’Honduras ha perso da tempo la battaglia delle carceri. Convinto che le misure repressive siano quelle giuste, ha riempito i centri penitenziari fino all’inverosimile. Le tragedie degli ultimi anni non sono altro che il risultato di queste politiche, che hanno cancellato ogni intervento sociale per il recupero dei ragazzi. Leggetevi l’articolo che segue, con le dichiarazioni del presidente honduregno, Ricardo Maduro e si titola appunto “Riempirò le carceri di delinquenti”.
L’incipit lo dice tutto: “Il mio desiderio è quello di sbattere dentro tutti i delinquenti. Poi mi preoccuperò del sovraffollamento”. (Tra l’altro, affrontammo questo argomento su Narcomafie del luglio/agosto 2004).
http://www.casapresidencial.hn/2005/01/13_2.php

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