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"Hay muchas maneras de contar esta historia, como muchas son las que existen para relatar el más intrascendente episodio de la vida de cualquiera de nosotros".

Thursday, December 29, 2005

Quando l'indigenismo va a destra

Mancano più di quattro mesi all’elezioni in Perú (9 aprile), ma la campagna è già iniziata e sta dando interessanti indicazioni. La più importante è quella che vede al primo posto nelle intenzioni di voto Ollanta Humala, un nazionalista di destra poco conosciuto all’estero, ma che ha acquisito grande notorietà in casa propria per le sue dichiarazioni dal tono marcatamente razzista.
Gli Humala non sono solo Ollanta, ma un vero e proprio clan. Il padre, Isaac, è il fondatore del movimento etnocacerista, nato sull’onda del sentimento anticileno (il Cile si è appropriato in differenti guerre di quasi la metà del territorio peruviano) e che si è diffuso grazie ad un lavoro a tappeto svolto da Ollanta e dai suoi sei fratelli. Uno di questi, Antauro, fu il protagonista nel gennaio scorso di un’insurrezione armata ad Andahuaylas. La ribellione costò sei vite umane ed Antauro è finito in carcere, ma servì su un piatto d’argento una pubblicità gratuita a tutto il movimento etnocacerista. Indigenismo, nazionalismo, militarismo e populismo sono i temi cari agli Humala che, nelle loro bandiere e nei loro fregi ricordano i simboli nazisti. Certo che ci mancava, quella degli indios nazi.
Questi i numeri dell’ultimo sondaggio: Humala 21,7%; Flores Nano 21,2%; Alan García 19,8%; Valentín Paniagua 16,7%.
In questa intervista rilasciata alla Bbc nel gennaio scorso in seguito ai fatti di Andahuaylas, Ollanta Humala rivendicava il diritto della popolazione a sovvertire l’ordine costituito:
news8.thdo.bbc.co.uk/hi/spanish/latin_america/newsid_4143000/4143315.stm



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