Una guerra non mia
È quella dei latinoamericani che si travestono da marines per andare a morire in Iraq. Non a caso il primo a morire fu un guatemalteco. In questi giorni ha varcato la soglia delle duemila unità il numero dei soldati Usa morti. Per chi pensa che le perdite siano andate diminuendo, mano alle statistiche: nell’ottobre 2003 perirono 44 marines; l’anno scorso 63, mentre quest’anno –e mancano ancora cinque giorni- siamo a quota 67.
E se vi siete mai chiesti quali siano i loro nomi? Date un’occhiata a: www.globalsecurity.org/military/ops/iraq_casualties.htm
Tra settembre e ottobre: Vilorio, Arcalá, Silva, Fernández, Sonoda, Ortega, Baez, Cabino, Cherava, Escobar, Ponce, Mora, Rosario, risaltano tra i cognomi anglosassoni.
Basta sfogliare l’elenco con attenzione per rendersi che la carne da cannone è sempre la stessa: neri, white trash e latinos.
E se vi siete mai chiesti quali siano i loro nomi? Date un’occhiata a: www.globalsecurity.org/military/ops/iraq_casualties.htm
Tra settembre e ottobre: Vilorio, Arcalá, Silva, Fernández, Sonoda, Ortega, Baez, Cabino, Cherava, Escobar, Ponce, Mora, Rosario, risaltano tra i cognomi anglosassoni.
Basta sfogliare l’elenco con attenzione per rendersi che la carne da cannone è sempre la stessa: neri, white trash e latinos.
0 Comments:
Post a Comment
<< Home