Brasile: addio alle armi
Via le armi dalle case dei brasiliani. Mancano meno di quattro giorni al referendum in Brasile sulla tenenza delle armi. Come fare per sostenere l’iniziativa (sit-in, invio di e-mail, gruppi di appoggio) vi viene detto su questo sito:
http://www.redepaz.org.co/article.php3?id_article=223
Un’inchiesta svolta da Toledo & Asociados rivela però che il 52% della popolazione voterebbe per il no, mentre solo il 34% si schiererebbe con il sì. L’inchiesta è stata svolta tra l’8 ed il 15 ottobre su un campione di 1947 cittadini brasiliani di età superiore ai 25 anni. Ho tradotto alcuni dei passaggi dell’intervista a Marcos Rolim, ex deputato federale e consulente ora per l’Unesco e varie ONG, apparsa su vari siti internet in appoggio al referendum.
A prima vista questo referendum è il frutto di un processo altamente democratico...
Esattamente. È un progetto che sorge dalla società, viene inviato allo Stato, che lo elabora legislativamente, e viene restituito alla società civile perchè lo approvi. Si tratta di un’impresa nuova per i brasiliani. L’opposizione dice che in un referendum si sprecano molti soldi, per cui si chiede il perchè non convocarlo con le elezioni del prossimo anno. La risposta è che non si può politicizzare un referendum, legarlo a quelle elezioni sarebbe stato un errore...
Quali conseguenze immediate si sperano con l’approvazione della legge?
Abbiamo già una chiara tendenza che indica una diminuzione degli omicidi commessi con armi da fuoco. Nel 2004 si è sperimentata la prima caduta degli ultimi tredici anni, che si esprime con un 8% sul territorio nazionale. Questo può apparire un concetto astratto, ma in un paese grande come il Brasile, significa aver salvato la vita di almeno tremila persone...
È stata studiata la possibilita che un gruppo o una organizzazione criminale possa trarre beneficio da tale situazione?
Non credo che i gruppi criminali, così come quelli del narcotraffico, ricevano alcun vantaggio da questa situazione... i fucili, le granate, i mitra che sono prodotti dall’industria brasiliana non arriveranno a questi delinquenti perchè destinate al mercato straniero e alle Forze Armate. Già ora i prezzi al mercato clandestino sono aumentati, segno che le misure preventive hanno avuto successo. Un revolver calibro 38, il più comune, si comprava a 80 reales in qualsiasi favela. Oggi questo stesso revolver costa 250 o 300 reales.
http://www.redepaz.org.co/article.php3?id_article=223
Un’inchiesta svolta da Toledo & Asociados rivela però che il 52% della popolazione voterebbe per il no, mentre solo il 34% si schiererebbe con il sì. L’inchiesta è stata svolta tra l’8 ed il 15 ottobre su un campione di 1947 cittadini brasiliani di età superiore ai 25 anni. Ho tradotto alcuni dei passaggi dell’intervista a Marcos Rolim, ex deputato federale e consulente ora per l’Unesco e varie ONG, apparsa su vari siti internet in appoggio al referendum.
A prima vista questo referendum è il frutto di un processo altamente democratico...
Esattamente. È un progetto che sorge dalla società, viene inviato allo Stato, che lo elabora legislativamente, e viene restituito alla società civile perchè lo approvi. Si tratta di un’impresa nuova per i brasiliani. L’opposizione dice che in un referendum si sprecano molti soldi, per cui si chiede il perchè non convocarlo con le elezioni del prossimo anno. La risposta è che non si può politicizzare un referendum, legarlo a quelle elezioni sarebbe stato un errore...
Quali conseguenze immediate si sperano con l’approvazione della legge?
Abbiamo già una chiara tendenza che indica una diminuzione degli omicidi commessi con armi da fuoco. Nel 2004 si è sperimentata la prima caduta degli ultimi tredici anni, che si esprime con un 8% sul territorio nazionale. Questo può apparire un concetto astratto, ma in un paese grande come il Brasile, significa aver salvato la vita di almeno tremila persone...
È stata studiata la possibilita che un gruppo o una organizzazione criminale possa trarre beneficio da tale situazione?
Non credo che i gruppi criminali, così come quelli del narcotraffico, ricevano alcun vantaggio da questa situazione... i fucili, le granate, i mitra che sono prodotti dall’industria brasiliana non arriveranno a questi delinquenti perchè destinate al mercato straniero e alle Forze Armate. Già ora i prezzi al mercato clandestino sono aumentati, segno che le misure preventive hanno avuto successo. Un revolver calibro 38, il più comune, si comprava a 80 reales in qualsiasi favela. Oggi questo stesso revolver costa 250 o 300 reales.
3 Comments:
good start
leggere l'intero blog, pretty good
imparato molto
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